Il Melon de Bourgogne è anche noto sulla Loira come Muscadet, il quale a sua volta non ha nulla a che fare con il moscato. È insomma un vitigno bianco noto per la sua spiccata mineralità salmastra, ideale abbinamento con il pesce, i crudi di mare e le verdure. La bottiglia che abbiamo assaggiato non proviene dalle coste atlantiche quanto dal borgo viticolo di Vézelay, all’interno della Borgogna, lontano dai percorsi enoturistici più noti. Non che qui la vite non fosse di casa, purtroppo però dopo la Fillossera, ai primi del novecento, la cultura della vite subì una drastica riduzione e solo oggi si osservano incoraggianti segnali di ripresa. I terreni di Vézelay son simili ai suoli della più nota Chablis, a pochi chilometri di distanza. Marne calcaree di origine marina che danno ai vini, assieme al clima fresco, una spiccata nota sapida, si direbbe minerale se il termine non fosse ormai abusato. Il vino ben rappresenta questo territorio, pur senza la struttura dello Chardonnay è tagliente alla beva senza rivelarsi crudo, croccante nelle note di frutti bianchi. Godibilissimo fin da giovane, al contrario degli Chardonnay di queste zone che danno il meglio di sé dopo anni di paziente affinamento, non disdegna certamente alcun anni di bottiglia, sebbene la sua piacevolezza lo renda una tentazione quasi irresistibile.
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